Le basta una bic nera e un’idea chiara in testa.
Così Sara Paglia, giovane illustratrice romana, ha conquistato il cuore di star e di tutti noi. Fino a poco tempo fa si occupava di grafica pubblicitaria, da circa un anno crea straordinarie illustrazioni dal tratto ben riconoscibile. I suoi lavori sono finiti su RollingStone e sui profili instagram di cantanti internazionali grazie ad una serie di ritratti dedicati ad ognuno.
Ma ad attrarre la nostra attenzione sono stati gli ultimi lavori, onirici e fiabeschi, dai contorni asciutti, accentuati da macchie di colore che invadono le superfici tracciate dalle sue precise e dettagliate linee. I grigi e le tonalità tenue compongono una palette colori armonica, le immagini dettagliate, perfettamente sfumate in micro linee più volte ripetute donano spessore ai soggetti che, da protagonisti, evocano incredibili storie immaginarie.
Le abbiamo fatto qualche domanda.
1. Molti delle tuoi lavori sono ritratti, a cosa è dovuta la scelta di volti e figure umane?
Sono sempre stata attratta dai visi della gente, dalle fattezze che contraddistinguono ognuno di noi e dalle espressioni che ci fanno somigliare. Si, mi piace senza alcun dubbio concentrarmi sugli occhi, sulle rughe, sui dettagli delle persone.
2. Spesso i volti si intrecciano a immagini e macchie di colore che evocano nuovi scenari di fantasia, riuscendo così a stupire lo spettatore. Quanto conta questo binomio?
Questa è una combo fondamentale nelle mie illustrazioni: la precisione delle linee e la casualità dei colori. Lo studio accurato del tratto si unisce allo sporco della macchia colorata. Un po’ come il concetto di Yin e Yang, perché siamo tutti un po’ precisione e un po’ casualità.
3. Quale tecnica utilizzi per le tue illustrazioni?
Disegno con la penna, con la china o con l’Uniposca nero. E poi coloro o con le Ecoline oppure in digitale.
4. Quale è stato il tuo percorso?
Dopo il liceo scientifico ho frequentato per 3 anni lo IED a Roma con indirizzo illustrazione. Ho lavorato per vari studi pubblicitari e a 25 anni ho iniziato in una grande azienda internazionale di sport come grafica per 9 anni. È solo da un anno ho deciso di dedicarmi totalmente all’illustrazione.
5. Lavori su commissione o preferisci creare la tua collezione di opere da vendere sui tuoi canali ecommerce?
Entrambe le attività. Mi piace moltissimo ricevere commissioni e avere la possibilità di interpretare a modo mio una foto o un concetto da un committente, ma allo stesso modo anche lasciarmi ispirare dalla mia vita, dalle mie emozioni e riportare su carta quello che sento. È una grande liberazione.
6. Qual è l'opera a cui sei più legata e quale quella che ti ha dato più soddisfazioni?
Sono molto affezionata ad un quadro di qualche anno fa. Si chiama la ragazza con l’anguria. Non è tra i più belli ma è molto importante nel mio percorso perché lo ritengo il primo di una lunga serie. Non avevo idea di come lo avrei realizzato ma gli schizzi di quella fetta di anguria mi hanno ispirata molto e da li in poi ho sempre usato le macchie di colore.
Circa quella che mi ha dato più soddisfazione non saprei rispondere, ce ne sono almeno un paio. Della Frida di 2mt ne sono molto orgogliosa.
7. Come ci si fa strada oggi nel mondo dell'arte e dell'illustrazione?
Non lo so, me lo chiedo ogni giorno. Anch’io sto cercando di farlo. Mi viene da dire che i social sono un canale valido e io con Instagram sto cercando di farmi conoscere.
8. Quale carta e tipologia di stampa preferisci utilizzare?
Ho fatto vari tentativi e ad oggi ho le mie preferenze:
9. Le tue illustrazioni sono diventate anche t-shirt da indossare. Come è maturata l'idea?
Le tshirt sono un evergreen che non passa mai di moda. Ce ne sono milioni al mondo, le stampe sono ovunque, le idee sulle magliette hanno invaso il mondo. Ne ho fatta una per me, l’ho messa sui social e tutti me l’hanno chiesta; così ho aperto un e-commerce sul mio sito.
10. Capita a volte che i giovani con la passione del disegno abbiano paura a intraprendere questo percorso come lavorativo. Ti andrebbe di raccontarci i tanti settori in cui è possibile applicare il disegno a prodotti di consumo?
Beh è un mondo che spaventa molto anche me. Ma dipende molto dal tipo di illustrazione che si fa. Se è una tipologia pulita e anche molto di design devo dire che qualcosa poi si trova! L’arredamento per esempio: un murales fa la sua figura in una casa, un negozio, un ristorante. Così come i quadri. Oppure si le carte da parati.
A me chiedono moltissimi ritratti da regalare a sposi, a bambini per comunioni o battesimi, compleanni o più che mai a san Valentino. Io ho imparato anche a tatuare, è sempre un modo per disegnare su un supporto vivo!
11. Chi sono gli artisti che più ti hanno ispirato o che reputi imprescindibili per l'arte dell'illustrazione?
Assolutamente. Ho le mie ispirazioni che seguo sempre, anche se anche loro sono in continua evoluzione. Tra i miei preferiti con molta ammirazione cito Maria Hesse, Ana Santos, Esra Roise, Alvin Chong.
12. Qual è il libro di settore a cui non potresti rinunciare?
C’è una raccolta della Taschen che mi piace, si chiama ILLUSTRATION NOW! dei 100 illustratori migliori al mondo che compro e faccio tante scoperte.
13. Il tuo sogno nel cassetto?
Fare di questa passione un lavoro sempre, che vince il tempo e le difficoltà.
14. Dove è possibile acquistare i tuoi prodotti?
Sul mio sito www.sarapaglia.it c’è la sezione SHOP in cui ci sono le stampe e le tshirt. Per le commissioni invece bisogna scrivere una mail.
A cura di Serena Ciarcià.
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