L'unione di due forti convinzioni a volte fa la differenza.
Si tratta del brand FILOTIMO, fondato da Gloria Borana in collaborazione con Matteo Pietrogrande, l'una convinta che i capi sostenibili saranno il futuro della moda, l'altro che gli artigiani riconquisteranno il mondo. Da tale connubio concettuale non poteva che scaturirne un progetto avvincente, ricco di buoni propositi e soprattutto capace di dimostrare come la moda etica unita all'artigianalità italiana possano essere la carta buona per giocare una partita tutt'ora aperta: creare un prodotto rivolto al cliente che pensa al contempo all'ambiente.
Gloria e Matteo hanno costruito un prodotto senza tempo, svincolato dai canoni delle tendenze stagionali, che mira al comfort delle vestibilità e che risulta versatile nell'abbinarlo a qualunque tipologia di look. Questo perché il prodotto torna ad essere duraturo nel tempo, resistente. Ogni capo è realizzato artigianalmente nel laboratorio Filotimo a Verona appositamente per l'ordine effettuato e quindi anche i tempi di consegna possono variare in base alla commissione. La collezione si compone di casacche, vestiti, gonne pantalone, shorts e camicie dai tagli minimali e dai volumi ampi.
La cosa si fa ancora più interessante quando scopriamo quali sono i materiali impiegati: tessuto in fibra di canapa e di ortica, entrambi acquistati in Italia. A qualcuno potranno risultare curiosi e insoliti e si sorprenderà nel sapere che il tessuto di ortica veniva impiegato già nelle uniformi dell'armata di Napoleone e si vocifera che i primi jeans fossero in canapa; non si tratta quindi di una novità quanto più di una riscoperta. Di notevole interesse sono piuttosto le proprietà di tali fibre vegetali che rendono il tessuto antistatico, traspirante e termoregolatore. Inoltre la coltivazione non richiede l'uso di diserbanti e pesticidi e la fibra che se ne ottiene è molto resistente.
Quella di Filotimo è una mission ambiziosa che dona merito a una giovane azienda che pone le sue basi sulla manifattura artigianale e sulla sostenibilità delle materie prime impiegate.
a cura di Serena Ciarcià
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