I principi pittorici del Rinascimento si protraggono nel secolo XVII periodo in cui a Deruta ancora è presente lo stile “compendiarlo”. Questa tipologia pittorica presenta l’immagine con pennellate veloci e macchie di colori con un tratto deciso nella raffigurazione finale, le forme si arricchiscono di baccellature e ricco di decori che arricchiscono il lavoro sul compendiarlo. Tipici dell’epoca sono i “bianchi” di Faenza e le “raffaellesche” derutesi. Riprendendo lo stile grottesco ispirato al Raffaello ed abbinato a raffigurazioni settecentesche di stile allegorico e celebrativo.
Ecco le riproduzioni di paesaggi, scene di caccia, scene della natura arricchite nei particolari dalle influenze dell’est, dalla Cina al medio oriente. Le novità baroccheggianti del 1700 se pur nella loro ampia diffusione vanno di pari passo con la continua produzione di oggetti di uso comune quali piatti, orci da olio, grandi versatoi d’acqua, dallo spiccato carattere popolaresco.
La versione popolare e singolare del genere “istoriato” viene applicata alla produzione di articoli votivi. La maiolica Deruta gode di rinomata fama nel perugino e nei borghi limitrofi, di pari passo la produzione è influenzata dai centri settentrionali d’Italia, in un connubio di innovazione e studio pittorico innovativo.
Quindi se il Rinascimento è stato periodo di florido e massimo splendore del Deruta, altrettanto sono i secoli a seguire. Forse l’assenza di studi approfonditi in merito a questi periodo hanno fatto spesso pensare ad un periodo buio e decadente. Invece le testimonianze pian piano raccolte nel corso del tempo accreditano a Deruta botteghe fiorenti e vivaci anche se in minor numero, ben propense alle influenze esterne e floride di creatività. Documenti dell'archivio comunale ci dicono che, verso la fine del '700, sono attive a Deruta le fornaci di Pasquale Bravetti, Mario Caselli, Giuseppe Cocchi ecc a dimostrazione ennesima di vivacità artigianale. Tra i vari Maestri presenti a Deruta nel periodo molti sembrano non pervenire dalle antiche famiglie di vasai derutesi, ecco ancora l’influsso esterno sull’attività creativa del piccolo borgo umbra. La già nominata Madonna dei Bagni ci presenta invece una certa continuità artistica nelle opere realizzate nel periodo, soprattutto nelle scene di devozione ove lo scenario è pressoché immutato nel susseguirsi del periodo.
Sul finire del Secolo il compendiario viene definitivamente abbandonato per lasciare spazio alla creatività colta ed ardimentosa dei pittori, produzioni eccelse sempre accompagnate dalla semplicità del Deruta per uso comune.
A cura di Maura Martelli
Fabbrica Ceramiche Artistiche Torretti Deruta
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beniamino (venerdì, 06 giugno 2014 10:28)
Abbiamo un vaso sul cui lato è dipinto a grossi caratteri F C 1742. Cosa vuol dire?