La Gemmologia è una branca della mineralogia che studia le gemme (dal greco gemmae/logos: argomentare sulle gemme): la loro formazione, le loro caratteristiche, le loro proprietà, la provenienza e la loro storia. Ma cosa si intende oggi per Gemma?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo fare un passo indietro, anzi dobbiamo partire proprio dai primi passi che ha compiuto l'uomo. La storia e l'evoluzione delle gemme infatti, sono per certi aspetti legate a quella dell'uomo.
LE ORIGINI
L'uomo preistorico era principalmente un esploratore, curioso della natura che lo circondava, sia dell'ambiente terrestre che di quello marino. I primi oggetti che possono essere identificati come gemme, ovvero adatti per uso ornamentale, sono infatti delle conchiglie risalenti al 110.000 anni fa ritrovate in Marocco e catalogate come reperti archeologici. Risalgono invece a 90/70.000 anni fa delle conchiglie appositamente forate per essere indossate, ritrovate in Israele, Algeria e Sud Africa. E ancora denti di animali forati e perline ossee risalenti a circa 30/20.000 anni fa ritrovate in Francia e Repubblica Ceca.
Occorre però giungere al 3.500/3.000 a.C. circa nel sud dell'Antico Egitto e nella Valle del Nilo per i primi usi ornamentali di Ossidiana, Lapislazzuli, Corniola e Turchese. Dal 1.500 a.C. circa anche il vetro viene usato come una gemma. Nel 1.100 a.C. circa gli antichi Greci iniziano a fare intagli e cammei e intorno al 700 a.C. gli Etruschi cominciano ad usare le gemme per realizzare spille e chiusure.
Nel 300 a.C. gli antichi Romani usano la Corniola e altre pietre preziose per realizzare anelli a sigillo, spille, chiusure e decori militari e tra il 100 a.C. e il 100 d.C. fanno la loro comparsa il Diamante e lo Spinello rosso, provenienti entrambi dalle lontane regioni dell'Est asiatico.
MEDIOEVO: NASCE LA TRADIZIONE DELL'ANELLO DI FIDANZAMENTO
Il Medioevo vede l'affermarsi degli anelli papali, gioielli vistosi e realizzati con gemme importanti, così come anche l'uso di pietre preziose per ornare oggetti sacri e di culto. Nel 1215 d.C. Papa Innocenzo III stabilì solennemente la tradizione di regalare un anello di fidanzamento alla futura sposa, a simboleggiare un periodo di attesa precedente il matrimonio, e simboleggiava alla società l'intenzione di sposarsi.
Ma è il 1477 l'anno che passerà alla storia in cui l'arciduca Massimiliano d'Austria regala alla futura sposa Maria di Borgogna un anello in oro con un grosso diamante solitario, sia come regalo per la fidanzata ma anche, come pensarono molti, per impressionare il futuro suocero Carlo il Calvo, sulla sua ricchezza.
Da quella data, l'uso di regalare un solitario in diamanti prima del matrimonio, è arrivato ai nostri giorni.
GLI SMERALDI DEI CONQUISTADORES E I DIAMANTI INDIANI DELLA CORONA INGLESE
Con l'inizio delle grandi esplorazioni, i Conquistadores spagnoli inviano dal nuovo continente bellissimi smeraldi colombiani, mentre nel 1628 l'esploratore francese Jean Baptiste Tavernier inizia il suo viaggio in India che lo porterà a scoprire le magnifiche miniere di Golconda da dove scoprirà diamanti famosi come il Regent, il Blue Hope e il Koh-I-Noor.
Grazie al monopolio commerciale che aveva su questo paese lontano, la Corona Inglese farà incetta dei diamanti e delle gemme più belle per arricchire il suo tesoro. Molte di quelle meraviglie sono infatti ancora oggi visibili tra i gioielli della Corona inglese, esposti nella Torre di Londra, come il famoso diamante Cullinan.
Il periodo di massima espressione e fantasia nella realizzazione di magnifici gioielli, compreso tra il 1837 e il 1901, prenderà il nome di Periodo Vittoriano: la regina Vittoria infatti era solita sfoggiare gioielli sempre nuovi e ricercati.
LE PERLE COLTIVATE E LE GEMME SINTETICHE DEL '900
Nel 1870 inizia la corsa ai diamanti in Sudafrica, Paese che per molti decenni rimarrà il primo produttore di diamanti al mondo. Nel giro di pochi anni, un territorio aspro e semisconosciuto vide il fiorire di miniere, fabbriche e reti ferroviarie sino al sorgere di vere e proprie città. Ma la crescente domanda di pietre preziose porterà ai primi del '900 alla sperimentazione delle prime tecniche di produzione sia di perle coltivate, iniziata dal giapponese Mikimoto nel 1905, sia di gemme sintetiche, in particolare di rubini, zaffiri e smeraldi. Nel corso dei decenni queste tecniche si sono talmente evolute sino ad arrivare ai nostri giorni, con la produzione di diamanti sintetici, perfettamente identici a quelli naturali.
IL DESIDERIO DI DIAMANTI
Il periodo a cavallo tra le due guerre mondiali vedrà un brusco calo sia di richiesta che di produzione di gioielli e di pietre preziose. Serviranno due grandi operazioni di marketing per risollevare l'intero settore: la prima spinta avvenne nel 1947, quando l'allora società leader del settore coniò lo slogan Un diamante è per sempre, grazie al quale i diamanti entrarono di diritto tra gli oggetti più desiderati e ricercati dalle donne; qualche anno dopo, nel 1953, la bellissima Marilyn Monroe nel film "Gli uomini preferiscono le bionde" cantava I diamanti sono i migliori amici di una ragazza, manifestando la propria preferenza per gli uomini che donano gioielli impreziositi con tali gemme.
I MATERIALI INUSUALI DEI GIOIELLI OGGI
Secondo le vigenti normative dell'UNI, l'Ente Nazionale Italiano di Unificazione, oggi per "materiale gemmologico" si deve intendere una qualunque sostanza naturale o artificiale adatta all'uso di adorno personale o di ornamentazione. Ciò ha portato, soprattutto negli ultimi anni, ad una vera e propria esplosione di fantasia nell'utilizzo dei materiali più inusuali per creare gioielli, dal legno alla plastica, dalle rocce alle resine, sino al comune vetro. Non bisogna però dimenticare che ciò che fa di un comune materiale una vera gemma sono un'insieme di caratteristiche che esso deve avere, quali la rarità, la durezza, il colore, l'aspetto, la trasparenza, la brillantezza, gli effetti ottici e i giochi di luce.
A cura di Gemmologia Italiana® - Copyright 2011
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