GIOVANI DESIGNER IN AZIONE!

Il Centro Sperimentale di design Poliarte ha di recente partecipato al Salone del Mobile, presenti con uno stand proprio al Salone Satellite. Siamo andati a trovarli per presentarveli.

 

Ricerca e innovazione sono le caratteristiche che hanno contraddistinto i lavori presentati dai giovani designer che si sono mostrati versatili nello studio e realizzazione di design-project spaziando dal tema del risparmio energetico in casa, alla costruzione di insoliti ed utili oggetti quali cordless, macchine da caffè e oggetti luminosi poli-funzionali.

 

Ad occuparsi della progettazione e realizzazione dell’allestimento è stata Farah M. Amin, che ha creato suggestivi espositori caratterizzati da un illuminazione del tutto insolita.

 

TWIST è il progetto di Riccardo Mei: un cordless che nasce dalla scomposizione del cordless tradizionale avente il grande vantaggio di essere posizionabile in qualsiasi punto della casa. Ciò è possibile grazie ad un dispositivo antenna separato, che andrà collegato alla presa RTG indipendentemente dalla base e dal caricabatterie, permettendo a questi ultimi di essere collocati ovunque ci sia una presa di energia. Tale "smaterializzazione" della classica base ha inoltre permesso di creare un appoggio che, pur mantenendo la funzione di postazione per la ricarica del telefono, risulta sintetizzato al massimo, quasi "trasparente", come fosse un prolungamento del cavo elettrico che si presta a sorreggere e a valorizzare il prodotto. La base è costituita da un tubolare di acciaio (De 4mm x 0.5), all’interno del quale passa il cavo di alimentazione: in questo modo l’ingombro è ridotto al massimo e la semplicità formale la rende facile da pulire.

 

Tommaso Quinzi ha dedicato i propri studi invece al tema nautico sviluppando il BOX DARSENA, una protezione che funga da copertura per proteggere l’imbarcazione da agenti atmosferici, in primis per yacht e natanti di grandi dimensioni, e in secondo luogo per automobili nella sua parte montata sul suolo del molo. Lo strallo rappresenta l’elemento strutturale che caratterizza il Box darsena, di grande eleganza estetica e di richiamo degli elementi marinareschi, poiché punto che sostiene l’albero di una barca.

 

CLIMAPLANE 21 è il progetto presentato da Daniele Faro: una proposta che risponde alle tematiche di risparmio energetico nell’ambiente domestico. Tramite studi di natura ingegneristico ed atomico, poi con l’utilizzo di mappe mentali e di una stretta collaborazione con laureandi di diverse facoltà, il designer è riuscito a creare un microclima dove i valori di temperatura, umidità e purezza dell’aria sono ottimali per le persone in qualsiasi periodo della giornata o delle stagioni. Gli utilizzatori possono infatti svolgere le attività più tradizionali, come cucinare o mangiare, avvolti da un flusso d’ aria, non invasivo, che agevola il benessere fisico mentale ed emotivo.

 

Francesco Beccacece ha presentato la macchina da caffè ITALY, realizzata durante un’attività di workshop con l’azienda Pascucci. Ne nasce un prodotto che stimola la componente estetico-emotiva dell’acquirente senza venir meno all’affidabilità e durabilità ormai consolidata da una tecnologia che nonostante le variazioni “esterne” del prodotto ha saputo negli anni rimanere funzionale. Un design accattivante e moderno è accompagnato da un altrettanto profondo studio ergonomico dell’interfaccia e della usabilità che propone un nuovo modo di vivere l’elettrodomestico, esempio del concetto di macchina da caffè come componente d’arredo da esibire, mostrare e notare tramite la scelta accurata dei materiali e delle varie possibilità di colorazione offerte.

 

Una poltrona ispirata alla corrente artistica newyorkese Wild Style (da cui prende il nome) degli anni ’60 è stato il progetto presentato dal designer Enrico Bevere. WILDESTYLE, dalla forma a "S" stravolta, è stata ideata per essere prodotta in plastica con il sistema dello stampaggio rotazionale in un solo pezzo o ad iniezione. Lo schienale curvo e ribassato e la distanza busto-ginocchia più spostata in avanti, permettono all'utente di assumere una seduta totalmente rilassata, quasi orizzontale, che rende “spiacevole” il doversi alzare da essa.

 

Il designer Paolo Gobbi ha presentato ben 2 progetti nell’ambito del design d’illuminazione. Il primo, UP, è un porta-candela nato dall’idea di racchiudere la fiamma generata da una candela all’interno di una sorta di “fiamma di pietra” che richiamasse la forma del fuoco stesso. Up può assumere una posizione sia verticale che orizzontale, grazie al peso della semisfera oscillante che garantisce sempre il corretto posizionamento della candela, evitando la caduta o fuoriuscita di cera; i perni ed il peso della sfera porta candela permettono di mantenere una posizione eretta durante gli spostamenti. L’oggetto si presta per forma e versatilità e svariate composizione arredative che possono generare effetti luminosi molto diversi e suggestivi.

 

Il secondo progetto presentato da Paolo Gobbi si chiama STONEHENGE: la lampada da terra direzionabile nasce con l’intento di creare un oggetto luminoso con il quale l’utente possa interagire. Il maestoso complesso megalitico di Stonehenge è stato fonte di ispirazione: la sua forma circolare, ma soprattutto il significato simbolico, definito da molti studiosi come osservatorio lunare e solare, è riconducibile alla lampada, la cui luce filtra tra le lastre di pietra come tra i megaliti in particolari giorni dell’anno. Pur presentandosi solenne e monolitica, la lampada si rivela versatile e quasi “malleabile” grazie alla sua caratteristica di poter assumere differenti posizioni e di conseguenza rilasciare diversi fasci illuminanti. L’utente può decidere la direzione della luce sia inclinando che ruotando la lampada, creando in base alle necessità, diverse atmosfere luminose a seconda dell’occasione o dell’ambiente in cui è posizionato l’oggetto.

 

Il Centro Sperimentale di design Poliarte è tra i primi Istituti in Italia ad essersi occupato di formazione nel settore del design, diffondendo soprattutto tra i giovani la cultura del design e facendosi artefice della preparazione di progettisti capaci di entrare in processi produttivi altamente specializzati. Negli anni ha sviluppato una metodologia didattica innovativa e diversificata tra tecnologia e design, ergonomia e comunicazione integrata, con una vocazione al mercato ed alle nuove professionalità.

 

 

A cura di Serena Ciarcià

 


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